Esistono giustizieri di vario tipo. Ci sono quelli che usano l'energia elettrica. Fanno parte di quei giustizieri meno attenti all'ambiente, vivono nel capitalismo più sfrenato, comprano petrolio dall'Iran e sono spendaccioni. Ci sono poi i giustizieri da vecchio West, usano il cappio e risparmiano qualche soldo, che poi devono comunque investire in biada per cavalli che trainano i carri da sotto i piedi del condannato. Pure loro comprano petrolio dall'Iran ma sono meno legati alle tradizioni. I giustizialisti avanguardisti preferiscono la chimica, usano siringoni letali, ma per produrre quei veleni, bruciano quantità enormi di petrolio, comprato in Iran. I più rumorosi dei giustizieri, usano la cara vecchia polvere da sparo, una pallottola dritta nel cranio e il condannato muore sul colpo, usano grandi quantità di petrolio iraniano e sono la seconda potenza economica mondiale. Infine esiste la cara vecchia lapidazione, in uso a chi di petrolio ne vende a quasi tutti i precedenti stati presi in analisi, ma che per usanza non spreca energie non rinnovabili, e si affida a più ecologici sistemi. Dove sta la differenza, se non in un approccio culturale diverso. Sempre di condanne a morte si parla. Sono certo e lo dico. La faccenda Sakineh, non mi provoca più sdegno rispetto ad altri tipi di condanne a morte, non mi spiego clamori a senso unico.
L'Angolo del Rockpoeta®: Monday Morning"
1 giorno fa