In una domenica pomeriggio triste, ma non per questo funestata dal motivo dell'incontro, mi ritrovo a discutere sul "sogno" che spinge alcuni genitori a indirizzare i loro figli in quel rutilante mondo che è la tivù. Non essendo un genitore, ascolto con attenzione, e il quadro che mi si definisce somiglia in tutto, a quanto già immaginavo. Mamme e papà posseduti dalla sindrome di Lele Mora, forgiano piccoli talenti. Maschietti di cinque anni in canottiera e già interamente tatuati. Bambine della stessa età, tutto il santo giorno saltellanti in cucina con pantacollant rigorosamente Danza e dal pensiero unico: "quella stronzetta del primo anno d'asilo chi crede di essere? " Fossi genitore ci "perderei" dei bei quarti d'ora -ho pensato tra me- a spiegare al pargolo, che ci sta una bella differenza tra la realtà della vita che si fa show, e uno show che rimpiazza la vita, con cavie consapevoli che alla vita rinunciano in cambio della popolarità. Ma chi lo spiega ai genitori?
Matteo 23 per il 25
12 ore fa