mercoledì 7 gennaio 2009

Striscia di Follia



Volete sapere come mai oggi mi presento sotto queste insolite spoglie? lo saprete subito, signori miei, se avrete la pazienza di prestarmi ascolto. Aprite bene le orecchie, dunque, ma non come doveste ascoltare una predica (per carità) drizzatele per bene, come fate di solito in piazza, quando parlano buffoni, matti e ciarlatani. Che siano ben aperte, come quelle del famoso Mida al cospetto del dio Pan. Ho voglia di intrattenervi con i miei sofismi ma, badate, non i sofismi insulsi e molesti che si insegnano oggi ai giovani e che servono solo ad aizzare le polemiche. Mi ispirerò solo allo stile degli antichi sofisti, che si definivano così onde evitare, con mio grande piacere, di farsi definire saggi. Essi tessevano gli elogi degli dei e degli eroi. Apprestatevi dunque ad ascoltare un encomio, non certo a Ercole o Solone, ma a me stessa, la Follia. Detto e scritto questo passaggio di Erasmo, vorrei fare una mia dichiarazione ufficiale, anche in riferimento al post precedente, non solo non credo in satana, anzi sono assolutamente convinto, che sia solo ed esclusivamente il genere umano ad auto-determinarsi, a scegliersi il proprio futuro, spesso dimenticando il passato, e la Follia, che piaccia o meno, nè è parte integrante.