giovedì 11 settembre 2008

Velocissimamente parlando




Ricordo con amara tristezza gli spot di una volta. Tra bambini in attesa di un treno, che dopo quanto tempo ancora non è dato sapere, riportava a casa un padre raggiante, con un pacco di Barilla n° cinque in mano e la ventiquattro ore nell'altra, il tutto accompagnato da una colonna sonora che almeno tutti nella vita hanno tentato di ripetere con il flauto dolce, ( obbligatorio nella scuola dell'obbligo ) frantumando i timpani dei dirimpettai e non solo. Tra bottoni che saltavano dalle camicie degli uomini che non dovevano chiedere mai. ( anche se chiedere, è legittimo e rispondere non è detto che ci scappi qualcosa ) Da tutto questo, siamo passati agli spot a due velocità, dove la prima parte del messaggio, contiene ben scandite le qualità del prodotto e l'eccezionalità dell'offerta, anche ad uno sguardo distratto lo spot comunque rimane comprensibile, anche dal nonno con la trombetta sull'orecchio puntata verso l'altoparlante della tv. Il bello avviene solo nella seconda parte, dove una voce sparata al ritmo di 30 parole in 5 secondi elenca le condizioni dell'offerta. Quindi attenzione alle improvvise accelerate pubblicitarie, l'illusione di una crema che elimini le rughe, è riservata solo a chi ha vent'anni ed è nato con una pelle vellutata.